La strage della Moby Prince resta ancora una ferita aperta per la comunità di Ercolano. Il 10 aprile resterà per sempre una data particolare per noi. Nel corso di questi anni la nostra città non ha mai fatto mancare il proprio supporto e sostegno alle iniziative in ricordo della strage. Ad Ercolano in ogni famiglia c’è un marinaio o un pescatore, esiste un legame indissolubile con il mare, per questo abbiamo deciso di intitolare alle vittime della strage del Moby Prince lo spazio antistante il molo borbonico. I momenti di dolore e le tragedie creano legami importanti, catene indissolubili nelle comunità. Nel nostro caso il tempo ha rinnovato soltanto il dolore e la rabbia per una tragedia che ancora cerca una verità negata. Per questo ogni anno ci impegniamo a mantenere viva la memoria, a mantenere salda questa catena che c’è tra i cittadini di Ercolano e che sono sicuro continuerà a stringerci con forza, con amore ed affetto nel ricordo di vicende che hanno strappato alla nostra terra donne e uomini e nel desiderio di cercare la verità.
Cerimonia per manifestare vicinanza alle famiglie dei tre pescatori dispersi in mare
Una cerimonia per manifestare la vicinanza della città ai familiari dei tre pescatori dispersi in mare al largo di Gaeta si è tenuta stamattina presso il Comune di Ercolano. Oltre alle autorità, rappresentate dal sindaco Ciro Buonajuto e dal Presidente del Consiglio comunale Luigi Simeone, e dal Comandante Rosario Meo, Capo del Compartimento Marittimo di Torre del Greco, hanno preso parte all’iniziativa un centinaio di cittadini tra cui i familiari delle vittime ercolanesi della tragedia del Moby Prince di cui quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario. La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera alla presenza del parroco don Andrea De Luca nell’atrio del Comune dinanzi alla lapide che ricorda le vittime del mare di Ercolano.
«Mostrare vicinanza alle famiglie di tre nostri concittadini che vivono delle ore tanto tribolate è un atto importante per la nostra Comunità cittadina. Ringrazio i familiari delle vittime del Moby Prince, che da 25 anni convivono con il lutto di una tragedia che non potrà mai essere dimenticata, per aver preso parte a questo momento di raccoglimento. Prima di questa cerimonia in Comune, sono stato a casa della moglie del Capitano Giulio Oliviero, uno dei tre pescatori attualmente dispersi, per informarla della vicinanza dell’Amministrazione e della Città tutta. Sono rimasto colpito dalla sua forza d’animo e le ho assicurato il massimo sostegno da parte del Comune per fare in modo che le indagini sulle cause del naufragio del peschereccio proseguano in maniera scrupolosa e che, fino a quando non si avrà alcuna certezza sulla sorte dei tre pescatori, vengano continuate tutte le possibili attività di ricerca dei dispersi», così il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto.