Buonajuto (Anci): “I sindaci devono essere un muro contro la corruzione e la criminalità per affermare la democrazia e i diritti umani”


“Il trattamento dei dati, la tecnologia e le informazioni sono aspetti fondamentali per avere una strategia seria e credo che, in questa ottica, il ruolo dei sindaci sia davvero importante perché hanno una percezione vera della realtà e possono offrire informazioni che altrimenti sarebbero sottovalutate” – è quanto ha dichiarato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale di Anci, intervenendo alla tavola rotonda organizzata dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università più antica del Mondo, Alma Mater di Bologna e dalla Geneva Human Rights Platform (GHRP), con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il confronto tenutosi nella giornata di giovedì 18 aprile presso la Sala Armi del dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna ha riunito esperti da tutto il mondo.

“Siamo sindaci e dobbiamo dare speranza e futuro ai nostri territori. Dobbiamo essere un muro contro la corruzione e la criminalità per affermare la democrazia. Per avere libertà e diritti dobbiamo, pertanto, investire nella condivisione di dati e informazioni, ma soprattutto dobbiamo investire nell’educazione, nella scuola e nella cultura, che sono le armi più potenti che abbiamo” – ha aggiunto Buonajuto.

CNEL. Buonajuto (Anci): “La vera sfida sulla legalità significa dare un’opportunità a chi non l’ha avuta, e noi sindaci siamo pronti ad affrontarla con coraggio e determinazione”

“Rispettare l’articolo 27 della Costituzione significa innanzitutto rispettare il detenuto, ma anche chi detenuto non è; significa dare una prospettiva anche alla sua città di provenienza, allorquando ne tornerà ad essere parte integrante. Ed un sindaco per sostenere l’obiettivo ‘recidiva zero’ può agire su due tipi di investimenti: il primo rivolto ai figli dei detenuti, che sono rimasti fuori dal carcere, ma che continuano a vivere in quartieri dove statisticamente sono indotti a delinquere e seguire le orme dei genitori. In quei quartieri c’è bisogno di investire in rigenerazione urbana e cultura, perché dove c’è una riqualificazione urbanistica c’è sempre una riqualificazione sociale. Il secondo investimento è rivolto alle persone che hanno commesso un reato e devono essere punite, ma lo Stato deve essere in grado di far respirare loro il profumo della dignità e di garantire la speranza in una vita migliore rispetto a quella offerta dalla criminalità. Ad Ercolano abbiamo raccolto l’invito del Tribunale di Napoli e del Ministero della Giustizia, che ringrazio, e in sinergia anche con il Parco Archeologico, abbiamo sottoscritto protocolli per consentire ai detenuti lavori di pubblica utilità non retribuiti anche all’interno dell’area archeologica. La vera sfida per raggiungere la ‘recidiva zero’ significa dare un’opportunità a chi non l’ha avuta; e noi sindaci siamo pronti ad affrontarla con coraggio e determinazione” – è quanto ha dichiarato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci, intervenendo al convegno ‘Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere’, organizzato a Villa Lubin dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro insieme al Ministero della Giustizia.

Buonajuto (Anci): “Una rivoluzione culturale per ambiente e abusivismo, altrimenti il Sud rischia la desertificazione”

“Senza una vera rivoluzione culturale e una presa di coscienza seria sui reati ambientali e sull’abusivismo edilizio, l’intero Mezzogiorno d’Italia rischia la desertificazione nel giro di due secoli. Purtroppo, ancora oggi i reati contro l’ambiente e il perpetrarsi di un abuso edilizio sono considerati qualcosa che non fa male a nessuno, ed invece così facendo stiamo facendo male a tutti noi e al nostro futuro. Abbiamo ancora un’asticella troppo alta rispetto a quei reati non direttamente conducibili alla malavita organizzata, come ad esempio un omicidio o lo spaccio di sostanze stupefacenti. Non prendersi cura del creato è un reato gravissimo che potrebbe pregiudicare la nostra stessa esistenza. Lavorare sui territori per la difesa dell’ambiente richiede fatica, spesso pensiamo che solo con una telecamera in più o maggiore personale dedicato alla sorveglianza possa bastare, ed invece non è così, abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale che deve partire dalle scuole” – è quanto ha dichiarato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente nazionale Anci e portavoce di Italia Viva, intervenendo al convegno “Costruire assieme un futuro sostenibile”, tenutosi al Mav di Ercolano, promosso dal Pianeta Sindacale Carabinieri e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del magistrato Raffaele Cantone e degli onorevoli Sergio Costa e Gianpiero Zinzi.   

Maremoto. Buonajuto (Anci): “I sindaci lasciati soli e senza strumenti. Il Governo intervenga”

“Quanto accaduto stanotte è l’ennesima dimostrazione della necessità di investire sulla protezione civile locale. Al momento ci troviamo in solitudine, costretti a fare e assumere le nostre decisioni da soli”

“Lasciati soli, senza strumenti e con il peso della responsabilità di dover evacuare decine di migliaia di persone che vivono lungo la fascia di costa in piena notte. Fortunatamente l’allerta rossa per rischio maremoto è rientrata, ma ancora una volta i primi cittadini sono stati abbandonati al loro destino” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci.  

“La realtà dei fatti dimostra che c’è ancora tanto lavoro da fare affinché il sistema di protezione civile sia davvero efficace. Questa notte alla 3.15, quando la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa per evacuare la popolazione a ridosso della fascia di costa, così come previsto dai protocolli in caso di maremoto, noi sindaci potevamo contare solo sui dipendenti comunali reperibili e qualche agente di Polizia Locale. Con questi strumenti avremmo dovuto obbligare i cittadini a lasciare le proprie abitazioni in piena notte?” – continua il portavoce nazionale di Italia Viva.

“Abbiamo consapevolezza che con un’allerta rossa maremoto dobbiamo attivare il Protocollo di emergenza dei nostri piani comunali di protezione civile e il centro operativo comunale per affrontare il coordinamento dei soccorsi. Mi chiedo però che senso ha lasciare ancora ai Sindaci la responsabilità di allertare la popolazione in poche ore se oggi con le nuove tecnologie è possibile inviare un messaggio diretto a tutti i cittadini interessati in una specifica area a rischio con il sistema nazionale di Allarme pubblico immediato. Quanto accaduto è la dimostrazione lampante che così non va e che dobbiamo cambiare investendo sui servizi territoriali di protezione civile. Dobbiamo investire sulla informazione affinché i cittadini siano preparati e sappiano cosa fare in caso di emergenza ed è giusto che i sindaci siano i responsabili sul territorio per la preparazione alle emergenze, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di innovare i sistemi di allertamento e potenziare mezzi e uomini con un fondo nazionale dedicato di protezione civile per mettere in atto i protocolli di emergenza ed evacuazione” – conclude il primo cittadino.

“Affidiamo ai sindaci le risorse per la sicurezza urbana”

La proposta di Buonajuto vicepresidente Anci: “Un fondo unico distribuito tra le città a seconda delle dimensioni e delle esigenze”

“Affidiamo ai sindaci la responsabilità di investire le risorse per la sicurezza attraverso l’istituzione di un fondo unico che sarà distribuito in base alle dimensioni e alle peculiarità di ogni singolo territorio e che ogni amministrazione può investire come ritiene” – è la proposta lanciata da Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci in occasione dell’assembla nazionale in corso di svolgimento a Bergamo.

“I sindaci sono da sempre in prima linea per la sicurezza del territorio, siamo i destinatari di tutte le istanze dei cittadini. Credo che la sicurezza delle nostre città, dei nostri territori debba avvenire con un investimento duplice: di sicuro aumentando gli investimenti in prevenzione; penso alla videosorveglianza e all’incremento dell’organico della Polizia Locale. Ma sono fermamente convinto che dobbiamo investire in sicurezza anche con il coraggio di combattere il disagio e la povertà, dove spesso si annida l’illegalità, riqualificando le periferie e creando luoghi di aggregazione; ed anche andando nelle scuole per insegnare ai giovani che il futuro ci appartiene e dobbiamo averne cura.” – spiega il primo cittadino di Italia Viva.

“Il Governo non sottovaluti gli effetti violenti della crisi che viviamo”

“Sono molto preoccupato da padre e da uomo delle istituzioni: i fatti avvenuti nel supermercato di Assago, con il killer che colpisce le vittime perché non sopporta la loro felicità, il militare che ad Asso uccide il suo comandante e ieri a Gragnano, dove un 20enne, con un coltello di 40 centimetri, ha tentato di pugnalare il comandante dei Carabinieri. Non sottovalutiamo gli effetti psicologici dovuti e legati al momento storico che tutti stiamo vivendo, iniziato con la pandemia e accentuato oggi dalla crisi economica. Vivere nell’angoscia di un futuro incerto non aiuta nessuno. Il Governo non sia cieco rispetto a questa emergenza sociale” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci.

Minacce amministratori – Buonajuto: “Le minacce passano anche dai social media, cruciale investire in formazione”

Il vicepresidente e delegato a Sicurezza e Legalità ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci. “Bene la ripartizione in Stato Città del Fondo di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali”

“Nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre del 2021 i sindaci si confermano come gli amministratori direttamente più colpiti dalle intimidazioni anche se si e’ registrato un calo complessivo del 18,7% degli episodi di intimidazione, passati a 300 da 369, pur concentrandosi sempre nelle stesse Regioni. Rispetto al passato, le minacce veicolate tramite social network sono pari alle piu’ tradizionali missive, 46 casi per ciascun modus operandi di cui 21 mediante facebook. Tra le classiche modalità di esecuzione, si registrano i danneggiamenti dei beni pubblici/privati (79 casi = 26,3%) le scritte sui muri/imbrattamenti (41 casi = 13,7%), le aggressioni verbali (35 casi = 11,7%), l’utilizzo di materiali/liquidi incendiari (19 casi = 6,3%), le aggressioni fisiche (14 casi = 4,7%), le intrusioni/effrazioni (9 casi = 3%), l’invio di bossoli/proiettili (5 casi = 1,7%), l’invio di parti di animali (3 casi = 1%), l’uso di tv/radio/stampa (2 casi = 0,7%) e l’utilizzo di armi/ordigni/esplosivi (1 caso = 0,3%), mentre la modalità intimidatoria dei danneggiamenti risulta la più frequente con un aumento del +6,8% (da 74 a 79 casi)”. Lo ha evidenziato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente Anci e delegato a Sicurezza e Legalità che ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci, alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Dai dati diffusi oggi dal Ministero emerge che il fenomeno – spiega il vicepresidente – ha sempre di più una valenza culturale. I cittadini considerano sempre più i sindaci responsabili di ogni situazione locale e sfogano verso di loro il malcontento suscitato da una decisione amministrativa, da un disagio sociale o per casi di violenza “politica” o anche casi strettamente legati al tema dell’immigrazione e all’accoglienza dei rifugiati”.

Ma proprio perché il fenomeno va combattuto sul piano culturale, per Bonajuto è importante che il Ministero dell’Interno, accogliendo la proposta dell’Anci, abbia disposto lo scorso giugno il Decreto di riparto del Fondo iniziative di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali. “Ogni Comune riceverà i fondi in base al numero di minacce subite e in relazione alla dimensione territoriale ma la cosa importante – osserva – è che ogni amministrazione potrà utilizzarli in autonomia attraverso un’apposita delibera di giunta. Ad Ercolano li useremo per esempio per sensibilizzare i giovani nelle scuole, proseguendo un percorso formativo essenziale per le nuove generazioni e favorendo la partecipazione alla democrazia locale”.

“Ho inoltre ribadito alla Ministra – ha aggiunto Buonajuto – la necessità che si prosegua su questo versante della formazione, anche alla luce dell’inasprimento delle pene previste per chi minaccia sindaci e amministratori locali secondo quanto previsto dalla legge 3 luglio 2017, n. 105. Non è possibile che dei reati restino impuniti ed è necessario che l’autorità giudiziaria intervenga individuando i responsabili. Il mondo dei social network, ad esempio, viene percepito ancora come una sorta di Far West dove tutto è possibile, anche grazie ad una accessibilità diretta agli amministratori locali. Anche in questo canale vanno perseguiti i responsabili oltre che potenziare le attività di sensibilizzazione e informazione. Dobbiamo capire che dietro lo schermo di un computer vi sono sempre delle persone che vanno rispettate in quanto tali, oltre che nel loro ruolo istituzionali di responsabile della gestione delle comunità”, ha concluso il vicepresidente Anci.

Minacce amministratori – Buonajuto: “Più dialogo tra sindaco e prefetture e risorse dedicate per iniziative su legalità”

“Le minacce verso gli amministratori locali sono un problema molto serio che non riguarda solo il Mezzogiorno. Ne ho parlato con il ministro Lamorgese a cui ho ricordato le proposte Anci prima fra tutte quella contenuta nell’ultima legge di bilancio che stanzia 15 milioni di euro per favorire iniziative in favore della legalità. Così come ho ricordato quanto sia importante un dialogo costante tra sindaco e prefetto, tenendo conto che nei piccoli centri il rapporto è diverso da quello dei grandi Comuni”. Così il sindaco di Ercolano e delegato Anci a sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto, che ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci.

“Ho inoltre ribadito alla Ministra – ha aggiunto Buonajuto – la necessità di una tutela concreta nei confronti degli amministratori locali minacciati ogni giorno sui territori, anche attraverso risorse dedicate. Per questo abbiamo chiesto che si arrivi quanto prima alla definizione del testo del decreto di riparto dei fondi, rimanendo disponibili ad un incontro preliminare prima del passaggio formale in sede di Conferenza Stato-città”.

Il delegato Sicurezza e legalità dell’Anci ha concluso ribadendo quanto sia importante parlare del fenomeno intimidazioni “soprattutto nelle scuole, in modo da sensibilizzare le nuove generazioni. Soltanto così gli amministratori locali potranno lavorare in sicurezza e rappresentare un baluardo di legalità nei nostri territori”.

Antimafia – Anci in audizione, Buonajuto: “Comuni baluardo contro illegalità ma si acceleri sul tema dei controlli”

Il vicepresidente nazionale con delega a sicurezza e legalità ascoltato in Commissione sulla prevenzione e repressione delle attività criminali durante l’emergenza sanitaria. “La polizia locale abbia subito accesso al Ced interforze del Viminale. L’esperienza dei protocolli di legalità già avviata sul territorio modello da replicare”

“I sindaci hanno dimostrato di essere un baluardo di legalità e sicurezza di fronte al rischio di ingerenza della criminalità organizzata durante la pandemia, ora intendono continuare ad esserlo nella delicata fase di spesa dei fondi del Pnrr. Ma per farlo servono anche strumenti adeguati e bisogna soprattutto accelerare sulla velocità dei controlli: le Polizie locali devono poter accedere al Sistema Informativo del Casellario giudiziale, questione insoluta da tempo, favorendo il rafforzamento della collaborazione operativa tra Forze di polizia e Polizia Locale”. Lo ha sottolineato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega a sicurezza e legalità, davanti la commissione parlamentare Antimafia impegnata in una serie di audizioni sul tema della prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria”.

“Se in fase di inserimento in banca dati un veicolo viene associato ad una persona, non è possibile effettuare il controllo in quanto legato ad un nominativo. Ciò – ha spiegato Buonajuto – con inevitabili ripercussioni anche per ciò che attiene i controlli finalizzati alla lotta alla criminalità organizzata”. Per questo motivo “la consultazione diretta dei dati è utile per i procedimenti amministrativi di competenza dei Comuni come, ad esempio, il rilascio delle licenze per il commercio, il pubblico esercizio, l’artigianato ma anche in qualità di stazioni appaltanti”.

Ma non è questa l’unica proposta operativa avanzata dall’Associazione che punta molto sulla diffusione dei cosiddetti protocolli di legalità. “Si tratta – ha evidenziato il delegato alla legalità – di accordi tra amministrazioni pubbliche e private che definiscono l’impegno comune finalizzato ad assicurare la legalità nei rapporti reciproci ed esterni”. Un’esperienza è già stata realizzata dal Comune di Rimini inerente per il settore ricettivo alberghiero, “utile a fornire segnalazioni qualificate e rendersi parte attiva nella segnalazione di casi critici, con un modello che potrebbe essere esteso alle altre attività produttive”, ha aggiunto Buonajuto.

Il sindaco di Ercolano ha poi posto l’accento sul rischio usura rilanciando l’allarme lanciato dal procuratore di Napoli Melillo sul rischio che la criminalità possa infiltrarsi nella gestione dei fondi Pnrr. “Dobbiamo evitare in tutti i modi che i gruppi criminali possano approfittare delle difficoltà delle famiglie, magari a saldare l’affitto o le bollette del gas al solo scopo di creare consenso sociale sostituendosi alle istituzioni”.

Infine, il vicepresidente Anci ha reiterato la richiesta di adeguate risorse umane e tecnologiche. “L’attenzione dei Comuni è costante nel monitorare i passaggi dal circuito dell’economia legale a quella illegale, ma su alcuni aspetti, come le autorizzazioni per le attività economiche e le Scia, bisogna spesso fare i conti con la carenza di personale e mezzi. Ci auguriamo – ha concluso – che dalle assunzioni ora possibili con il Pnrr, arrivino quei sostegni necessari alle amministrazioni per mantenere alto il livello dei controlli rispetto ai tentativi di infiltrazione criminale”.

Bollette. Ercolano, domani luci spente negli uffici comunali

 “La città di Ercolano aderisce all’iniziativa promossa dall’Anci e dal Presidente Decaro contro il caro bollette. Per questo le luci degli uffici comunali verranno spente, simbolicamente, domani 10 febbraio alle ore 20.00. Il costo dell’energia è un tema che riguarda da vicino Comuni, famiglie e imprese. Mi auguro che il Governo Draghi metta in campo un intervento stabile e strutturale soprattutto in questo periodo di forte difficoltà legato alla pandemia” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e Vicepresidente Nazionale dell’Anci.