Buonajuto (Anci): “Una rivoluzione culturale per ambiente e abusivismo, altrimenti il Sud rischia la desertificazione”

“Senza una vera rivoluzione culturale e una presa di coscienza seria sui reati ambientali e sull’abusivismo edilizio, l’intero Mezzogiorno d’Italia rischia la desertificazione nel giro di due secoli. Purtroppo, ancora oggi i reati contro l’ambiente e il perpetrarsi di un abuso edilizio sono considerati qualcosa che non fa male a nessuno, ed invece così facendo stiamo facendo male a tutti noi e al nostro futuro. Abbiamo ancora un’asticella troppo alta rispetto a quei reati non direttamente conducibili alla malavita organizzata, come ad esempio un omicidio o lo spaccio di sostanze stupefacenti. Non prendersi cura del creato è un reato gravissimo che potrebbe pregiudicare la nostra stessa esistenza. Lavorare sui territori per la difesa dell’ambiente richiede fatica, spesso pensiamo che solo con una telecamera in più o maggiore personale dedicato alla sorveglianza possa bastare, ed invece non è così, abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale che deve partire dalle scuole” – è quanto ha dichiarato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente nazionale Anci e portavoce di Italia Viva, intervenendo al convegno “Costruire assieme un futuro sostenibile”, tenutosi al Mav di Ercolano, promosso dal Pianeta Sindacale Carabinieri e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del magistrato Raffaele Cantone e degli onorevoli Sergio Costa e Gianpiero Zinzi.   

Maremoto. Buonajuto (Anci): “I sindaci lasciati soli e senza strumenti. Il Governo intervenga”

“Quanto accaduto stanotte è l’ennesima dimostrazione della necessità di investire sulla protezione civile locale. Al momento ci troviamo in solitudine, costretti a fare e assumere le nostre decisioni da soli”

“Lasciati soli, senza strumenti e con il peso della responsabilità di dover evacuare decine di migliaia di persone che vivono lungo la fascia di costa in piena notte. Fortunatamente l’allerta rossa per rischio maremoto è rientrata, ma ancora una volta i primi cittadini sono stati abbandonati al loro destino” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci.  

“La realtà dei fatti dimostra che c’è ancora tanto lavoro da fare affinché il sistema di protezione civile sia davvero efficace. Questa notte alla 3.15, quando la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa per evacuare la popolazione a ridosso della fascia di costa, così come previsto dai protocolli in caso di maremoto, noi sindaci potevamo contare solo sui dipendenti comunali reperibili e qualche agente di Polizia Locale. Con questi strumenti avremmo dovuto obbligare i cittadini a lasciare le proprie abitazioni in piena notte?” – continua il portavoce nazionale di Italia Viva.

“Abbiamo consapevolezza che con un’allerta rossa maremoto dobbiamo attivare il Protocollo di emergenza dei nostri piani comunali di protezione civile e il centro operativo comunale per affrontare il coordinamento dei soccorsi. Mi chiedo però che senso ha lasciare ancora ai Sindaci la responsabilità di allertare la popolazione in poche ore se oggi con le nuove tecnologie è possibile inviare un messaggio diretto a tutti i cittadini interessati in una specifica area a rischio con il sistema nazionale di Allarme pubblico immediato. Quanto accaduto è la dimostrazione lampante che così non va e che dobbiamo cambiare investendo sui servizi territoriali di protezione civile. Dobbiamo investire sulla informazione affinché i cittadini siano preparati e sappiano cosa fare in caso di emergenza ed è giusto che i sindaci siano i responsabili sul territorio per la preparazione alle emergenze, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di innovare i sistemi di allertamento e potenziare mezzi e uomini con un fondo nazionale dedicato di protezione civile per mettere in atto i protocolli di emergenza ed evacuazione” – conclude il primo cittadino.

“Affidiamo ai sindaci le risorse per la sicurezza urbana”

La proposta di Buonajuto vicepresidente Anci: “Un fondo unico distribuito tra le città a seconda delle dimensioni e delle esigenze”

“Affidiamo ai sindaci la responsabilità di investire le risorse per la sicurezza attraverso l’istituzione di un fondo unico che sarà distribuito in base alle dimensioni e alle peculiarità di ogni singolo territorio e che ogni amministrazione può investire come ritiene” – è la proposta lanciata da Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci in occasione dell’assembla nazionale in corso di svolgimento a Bergamo.

“I sindaci sono da sempre in prima linea per la sicurezza del territorio, siamo i destinatari di tutte le istanze dei cittadini. Credo che la sicurezza delle nostre città, dei nostri territori debba avvenire con un investimento duplice: di sicuro aumentando gli investimenti in prevenzione; penso alla videosorveglianza e all’incremento dell’organico della Polizia Locale. Ma sono fermamente convinto che dobbiamo investire in sicurezza anche con il coraggio di combattere il disagio e la povertà, dove spesso si annida l’illegalità, riqualificando le periferie e creando luoghi di aggregazione; ed anche andando nelle scuole per insegnare ai giovani che il futuro ci appartiene e dobbiamo averne cura.” – spiega il primo cittadino di Italia Viva.

“Il Governo non sottovaluti gli effetti violenti della crisi che viviamo”

“Sono molto preoccupato da padre e da uomo delle istituzioni: i fatti avvenuti nel supermercato di Assago, con il killer che colpisce le vittime perché non sopporta la loro felicità, il militare che ad Asso uccide il suo comandante e ieri a Gragnano, dove un 20enne, con un coltello di 40 centimetri, ha tentato di pugnalare il comandante dei Carabinieri. Non sottovalutiamo gli effetti psicologici dovuti e legati al momento storico che tutti stiamo vivendo, iniziato con la pandemia e accentuato oggi dalla crisi economica. Vivere nell’angoscia di un futuro incerto non aiuta nessuno. Il Governo non sia cieco rispetto a questa emergenza sociale” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci.

Minacce amministratori – Buonajuto: “Le minacce passano anche dai social media, cruciale investire in formazione”

Il vicepresidente e delegato a Sicurezza e Legalità ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci. “Bene la ripartizione in Stato Città del Fondo di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali”

“Nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre del 2021 i sindaci si confermano come gli amministratori direttamente più colpiti dalle intimidazioni anche se si e’ registrato un calo complessivo del 18,7% degli episodi di intimidazione, passati a 300 da 369, pur concentrandosi sempre nelle stesse Regioni. Rispetto al passato, le minacce veicolate tramite social network sono pari alle piu’ tradizionali missive, 46 casi per ciascun modus operandi di cui 21 mediante facebook. Tra le classiche modalità di esecuzione, si registrano i danneggiamenti dei beni pubblici/privati (79 casi = 26,3%) le scritte sui muri/imbrattamenti (41 casi = 13,7%), le aggressioni verbali (35 casi = 11,7%), l’utilizzo di materiali/liquidi incendiari (19 casi = 6,3%), le aggressioni fisiche (14 casi = 4,7%), le intrusioni/effrazioni (9 casi = 3%), l’invio di bossoli/proiettili (5 casi = 1,7%), l’invio di parti di animali (3 casi = 1%), l’uso di tv/radio/stampa (2 casi = 0,7%) e l’utilizzo di armi/ordigni/esplosivi (1 caso = 0,3%), mentre la modalità intimidatoria dei danneggiamenti risulta la più frequente con un aumento del +6,8% (da 74 a 79 casi)”. Lo ha evidenziato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente Anci e delegato a Sicurezza e Legalità che ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci, alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Dai dati diffusi oggi dal Ministero emerge che il fenomeno – spiega il vicepresidente – ha sempre di più una valenza culturale. I cittadini considerano sempre più i sindaci responsabili di ogni situazione locale e sfogano verso di loro il malcontento suscitato da una decisione amministrativa, da un disagio sociale o per casi di violenza “politica” o anche casi strettamente legati al tema dell’immigrazione e all’accoglienza dei rifugiati”.

Ma proprio perché il fenomeno va combattuto sul piano culturale, per Bonajuto è importante che il Ministero dell’Interno, accogliendo la proposta dell’Anci, abbia disposto lo scorso giugno il Decreto di riparto del Fondo iniziative di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali. “Ogni Comune riceverà i fondi in base al numero di minacce subite e in relazione alla dimensione territoriale ma la cosa importante – osserva – è che ogni amministrazione potrà utilizzarli in autonomia attraverso un’apposita delibera di giunta. Ad Ercolano li useremo per esempio per sensibilizzare i giovani nelle scuole, proseguendo un percorso formativo essenziale per le nuove generazioni e favorendo la partecipazione alla democrazia locale”.

“Ho inoltre ribadito alla Ministra – ha aggiunto Buonajuto – la necessità che si prosegua su questo versante della formazione, anche alla luce dell’inasprimento delle pene previste per chi minaccia sindaci e amministratori locali secondo quanto previsto dalla legge 3 luglio 2017, n. 105. Non è possibile che dei reati restino impuniti ed è necessario che l’autorità giudiziaria intervenga individuando i responsabili. Il mondo dei social network, ad esempio, viene percepito ancora come una sorta di Far West dove tutto è possibile, anche grazie ad una accessibilità diretta agli amministratori locali. Anche in questo canale vanno perseguiti i responsabili oltre che potenziare le attività di sensibilizzazione e informazione. Dobbiamo capire che dietro lo schermo di un computer vi sono sempre delle persone che vanno rispettate in quanto tali, oltre che nel loro ruolo istituzionali di responsabile della gestione delle comunità”, ha concluso il vicepresidente Anci.

Minacce amministratori – Buonajuto: “Più dialogo tra sindaco e prefetture e risorse dedicate per iniziative su legalità”

“Le minacce verso gli amministratori locali sono un problema molto serio che non riguarda solo il Mezzogiorno. Ne ho parlato con il ministro Lamorgese a cui ho ricordato le proposte Anci prima fra tutte quella contenuta nell’ultima legge di bilancio che stanzia 15 milioni di euro per favorire iniziative in favore della legalità. Così come ho ricordato quanto sia importante un dialogo costante tra sindaco e prefetto, tenendo conto che nei piccoli centri il rapporto è diverso da quello dei grandi Comuni”. Così il sindaco di Ercolano e delegato Anci a sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto, che ha partecipato al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci.

“Ho inoltre ribadito alla Ministra – ha aggiunto Buonajuto – la necessità di una tutela concreta nei confronti degli amministratori locali minacciati ogni giorno sui territori, anche attraverso risorse dedicate. Per questo abbiamo chiesto che si arrivi quanto prima alla definizione del testo del decreto di riparto dei fondi, rimanendo disponibili ad un incontro preliminare prima del passaggio formale in sede di Conferenza Stato-città”.

Il delegato Sicurezza e legalità dell’Anci ha concluso ribadendo quanto sia importante parlare del fenomeno intimidazioni “soprattutto nelle scuole, in modo da sensibilizzare le nuove generazioni. Soltanto così gli amministratori locali potranno lavorare in sicurezza e rappresentare un baluardo di legalità nei nostri territori”.

Antimafia – Anci in audizione, Buonajuto: “Comuni baluardo contro illegalità ma si acceleri sul tema dei controlli”

Il vicepresidente nazionale con delega a sicurezza e legalità ascoltato in Commissione sulla prevenzione e repressione delle attività criminali durante l’emergenza sanitaria. “La polizia locale abbia subito accesso al Ced interforze del Viminale. L’esperienza dei protocolli di legalità già avviata sul territorio modello da replicare”

“I sindaci hanno dimostrato di essere un baluardo di legalità e sicurezza di fronte al rischio di ingerenza della criminalità organizzata durante la pandemia, ora intendono continuare ad esserlo nella delicata fase di spesa dei fondi del Pnrr. Ma per farlo servono anche strumenti adeguati e bisogna soprattutto accelerare sulla velocità dei controlli: le Polizie locali devono poter accedere al Sistema Informativo del Casellario giudiziale, questione insoluta da tempo, favorendo il rafforzamento della collaborazione operativa tra Forze di polizia e Polizia Locale”. Lo ha sottolineato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega a sicurezza e legalità, davanti la commissione parlamentare Antimafia impegnata in una serie di audizioni sul tema della prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria”.

“Se in fase di inserimento in banca dati un veicolo viene associato ad una persona, non è possibile effettuare il controllo in quanto legato ad un nominativo. Ciò – ha spiegato Buonajuto – con inevitabili ripercussioni anche per ciò che attiene i controlli finalizzati alla lotta alla criminalità organizzata”. Per questo motivo “la consultazione diretta dei dati è utile per i procedimenti amministrativi di competenza dei Comuni come, ad esempio, il rilascio delle licenze per il commercio, il pubblico esercizio, l’artigianato ma anche in qualità di stazioni appaltanti”.

Ma non è questa l’unica proposta operativa avanzata dall’Associazione che punta molto sulla diffusione dei cosiddetti protocolli di legalità. “Si tratta – ha evidenziato il delegato alla legalità – di accordi tra amministrazioni pubbliche e private che definiscono l’impegno comune finalizzato ad assicurare la legalità nei rapporti reciproci ed esterni”. Un’esperienza è già stata realizzata dal Comune di Rimini inerente per il settore ricettivo alberghiero, “utile a fornire segnalazioni qualificate e rendersi parte attiva nella segnalazione di casi critici, con un modello che potrebbe essere esteso alle altre attività produttive”, ha aggiunto Buonajuto.

Il sindaco di Ercolano ha poi posto l’accento sul rischio usura rilanciando l’allarme lanciato dal procuratore di Napoli Melillo sul rischio che la criminalità possa infiltrarsi nella gestione dei fondi Pnrr. “Dobbiamo evitare in tutti i modi che i gruppi criminali possano approfittare delle difficoltà delle famiglie, magari a saldare l’affitto o le bollette del gas al solo scopo di creare consenso sociale sostituendosi alle istituzioni”.

Infine, il vicepresidente Anci ha reiterato la richiesta di adeguate risorse umane e tecnologiche. “L’attenzione dei Comuni è costante nel monitorare i passaggi dal circuito dell’economia legale a quella illegale, ma su alcuni aspetti, come le autorizzazioni per le attività economiche e le Scia, bisogna spesso fare i conti con la carenza di personale e mezzi. Ci auguriamo – ha concluso – che dalle assunzioni ora possibili con il Pnrr, arrivino quei sostegni necessari alle amministrazioni per mantenere alto il livello dei controlli rispetto ai tentativi di infiltrazione criminale”.

Bollette. Ercolano, domani luci spente negli uffici comunali

 “La città di Ercolano aderisce all’iniziativa promossa dall’Anci e dal Presidente Decaro contro il caro bollette. Per questo le luci degli uffici comunali verranno spente, simbolicamente, domani 10 febbraio alle ore 20.00. Il costo dell’energia è un tema che riguarda da vicino Comuni, famiglie e imprese. Mi auguro che il Governo Draghi metta in campo un intervento stabile e strutturale soprattutto in questo periodo di forte difficoltà legato alla pandemia” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e Vicepresidente Nazionale dell’Anci.

Buonajuto (Anci): “Sui fondi PNRR teniamo alta l’attenzione. I clan pronti a fare affari”

“Sui fondi del PNRR non possiamo permetterci di abbassare la guardia e l’allarme lanciato dal Procuratore di Napoli Melillo non può rimanere inascoltato. La criminalità organizzata è pronta a mettere le mani sui fondi del PNRR, tocca alle istituzioni collaborare per mettere in campo azioni efficaci per evitare che ciò avvenga. A Napoli e nel mezzogiorno rischiamo seriamente di rivivere lo scenario post-terremoto” – è quanto dichiara in una nota Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega alla sicurezza e alla legalità.

L’allarme lanciato dal vertice della Procura di Napoli deve indurci ad aprire una seria riflessione, ma soprattutto ad agire. Il procuratore Melillo traccia un quadro preoccupante che potrebbe avere effetti devastanti ed invece di ridurre il divario infrastrutturale e di servizi tra il Mezzogiorno d’Italia e il resto dell’Europa, rischia di farci perdere l’ultima occasione che abbiamo. La velocità sugli interventi pongono un tema di rafforzamento sul monitoraggio di milioni di euro di finanziamenti erogati dalla comunità europea e la previsione dei centri di spesa e di controllo potrebbero metterci davanti ad un doppio rischio: che i soldi sbloccati per risollevare il Paese nel post-pandemia finiscano ad alimentare interessi criminali” – spiega Buonajuto richiamando le parole del Procuratore nel corso di un convegno a Napoli.

“La Campania ha già vissuto un’occasione di rilancio per certi versi analoga nel periodo del post-terremoto e sappiamo tutti come è andata: una ricorsa affannata al malaffare e con la criminalità organizzata che ha fatto man bassa di tutto e tutti. Non possiamo ripetere analoghi errori perché non possiamo permetterci di perdere questa occasione storica” – conclude il vicepresidente Anci.

Ercolano. Buonajuto: “Da Papa Francesco un messaggio di sostegno alla nostra azione di rinnovamento”

Udienza in Vaticano per i rappresentanti dell’Anci: “Attraverso la bellezza, la cultura e la legalità il Santo Padre ci invita a impegnarci per un futuro migliore per i nostri territori”  

“Partecipare all’udienza di Papa Francesco ai sindaci d’Italia è stata davvero un’emozione forte. Il Santo Padre attraverso le sue parole ha voluto manifestare vicinanza e sostegno al nostro operato, così come ha sempre fatto in questi difficili anni di pandemia che abbiamo affrontato” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale dell’Anci a margine dell’udienza di questa mattina presso la Sala Clementina in Vaticano.

“Un messaggio di speranza, un invito a continuare nella nostra azione di ascolto e comprensione dei problemi dei cittadini attraverso – come lo stesso Papa Francesco ha ribadito – un investimento in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione. Parole che rappresentano un ulteriore sostegno alla nostra azione di rinnovamento e sviluppo che stiamo portando avanti da anni per Ercolano, basata proprio sulla cultura, sulla legalità e sulla bellezza per lasciare ai nostri figli un territorio migliore” – conclude Buonajuto.